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Ciao Antò, di lavoro si continua a morire perché di precarietà e sfruttamento si vive!
Lottiamo contro le nuove nocività del lavoro | Venerdì 17 gennaio, ore 18, presso Acrobax
Il 17 gennaio 2006 Antonio stava facendo l’ultima consegna straordinaria della giornata, ma purtroppo la sua vita è stata interrotta dalla violenza della precarietà di un lavoro a cottimo e da ritmi insostenibili che mettevano, e mettono anche oggi, continuamente a rischio la salute e la sicurezza.
Che l’agitazione diventi un movimento
Il Governo avanza con Legge di Bilancio e tagli mortali all’Università. Ma la protesta continua. Gli Stati di agitazione dell’Università del 20 dicembre hanno lanciato, per fine gennaio, una settimana di mobilitazione contro il definanziamento e il DDL 1240, precarizza ulteriormente il preruolo. Per l’8 e il 9 febbraio, prevista a Bologna l’assemblea delle assemblee precarie.
Teatro di Roma | Una prima vittoria per le/i precarie/precari della Fondazione Teatro di Roma
Approvato l’emendamento alla Legge di Bilancio della Regione Lazio, con la prima firma del Consigliere Claudio Marotta e firmato da tutti i capigruppo dell’opposizione, per avviare il processo di stabilizzazione delle/dei precarie/precari. Dopo anni, le/i lavoratrici/lavoratori precari che si sono impegnati per migliorare le proprie condizioni lavorative ottengono un primo importante risultato. [immagine di Federica Raparelli]
Ridare voce all’Università | Verso gli Stati di agitazione e oltre
Abbandonata dalla politica quasi tutta, l’Università sarà vittima di tagli che non potranno che metterla ko. A rischio, già da gennaio, decine di migliaia di precarie/precari. Il 20 dicembre, giornata di mobilitazione e di contestazione del Governo e degli Stati generali della CRUI. [immagine di Jacopo Clemenzi]
Focus
Da Gelmini a Bernini: la distruzione dell’Università pubblica, atto secondo
Dopo la brevissima parentesi post-Covid, favorita dallo sganciamento del Patto di Stabilità e dalle risorse del PNRR, la destra al Governo torna a colpire l’Università pubblica, con tagli al Fondo di Finanziamento Ordinario più o meno pari a quelli di Berlusconi-Gelmini del 2008. Con una differenza fondamentale: all’epoca i precari erano 12.000, oggi sono 40.000. Lo sciopero generale e sociale di domani vedrà il protagonismo importante del mondo universitario: che sia solo l’inizio. [Immagine di Vittorio Giannitelli]
Una Legge di Bilancio ecocida
Nonostante anni di sensibilizzazione, proteste anche dure, eventi atmosferici estremi che stanno visibilizzando il disastro climatico in atto, il nostro Paese non sembra minimamente interessato ad occuparsi del problema. Di più, la manovra finanziaria di prossima approvazione, contro la quale abbiamo lanciato lo sciopero generale del 29 novembre, non mette minimamente in discussione gli elementi che ci stanno trascinando verso l’irreparabile.
CLAP Scuola – Il 29 novembre sciopero perché…
Un contributo dei e delle docenti delle CLAP verso lo sciopero del 29 novembre. Perché scioperare? Quali sono i problemi principali nella Scuola? Che tipo di scuola vorremmo? Apriamo il dibattito. >> Read more
Nel nome del (padre) padrone: riflessioni attorno al c.d. “Collegato lavoro”
La Camera dei deputati ha approvato, il 9 ottobre 2024, il disegno di legge di iniziativa governativa N.1264 in titolo recante “Disposizioni in materia di lavoro”, anche comunemente detto “Collegato Lavoro”, ora in attesa del passaggio in Senato. Il quarto articolo di approfondimento verso lo sciopero generale e sociale del prossimo 29 novembre.
Chi siamo
Come nascono le CLAP
La precarietà è la condizione contemporanea del lavoro e della vita. Ha cominciato a esserlo, soprattutto per le giovani generazioni, a partire dalla metà degli anni ’90, si è consolidata negli anni zero; con la crisi è divenuta, propriamente, condizione generalizzata. Tanto che sono venute meno le demarcazioni, ancora evidenti solo un decennio fa, tra lavoro precario e lavoro stabile e, con l’approfondimento della catastrofe economica nell’Eurozona, tra lavoro e disoccupazione.
Sarebbe più opportuno, per afferrare con una parola il mercato del lavoro, e raccontare le nostre vite, usare la nozione di transizione: da un lavoro precario all’altro, dalla partita Iva al contratto precario (e viceversa), dall’impiego stabile (e subordinato) alla disoccupazione. Ancora: da un paese all’altro, assumendo che oggi le migrazioni non riguardano più soltanto le popolazioni del Sud o dell’Est del mondo, ma coinvolgono con forza giovani e meno giovani del Sud Europa.
Solidarity Forever
DI FRANCESCO RAPARELLI***
Appunti sul sindacalismo rivoluzionario americano e quello da costruire in Europa
1. A conclusione dell’opuscolo curato dal Collettivo di “Primo maggio”, La tribù della talpe, Sergio Bologna presenta stenograficamente i tratti qualificanti della «leggenda» dell’Industrial Workers of the World e, parafrasando Mario Tronti e il suo Lenin in Inghilterra (1964), propone: «IWW a Torino» (BOLOGNA 1978). Dalla fabbrica alla società, dalla centralità dell’operaio-massa alla circolazione delle merci, la logistica: questo il passaggio imposto dalla ristrutturazione capitalistica targata Agnelli. Se alla fabbrica si sostituisce il territorio, allora, questa l’ipotesi politica di Bologna, decisivo riscoprire la storia del sindacalismo rivoluzionario americano, le sue forme organizzative e di lotta, il suo piglio combattivo, generoso e libero dalle ideologie.