Perché scioperiamo il 14N?
28 October 2014
Strikers declaration #03
#NonInMioNome #scioperosociale
Sappiamo quanto è difficile oggi scioperare. Lo è per chi ha un lavoro fisso, per chi il diritto di sciopero ce l’ha, ma lo vede sottoposto a troppe limitazioni. Lo è perché è faticoso rinun- ciare a una parte del proprio stipendio quando la crisi si approfondisce e soldi non ce ne sono. Lo è ancora di più per chi è precario, per chi scioperare significa rischiare di perdere il posto di lavoro. Lo è per chi è un lavoratore autonomo, perché poi deve motivare il proprio ritardo nella consegna al committente. Lo è per un disoccupato o per un intermittente.
Sappiamo tutto questo e lo sappiamo sulla nostra pelle. Ma sappiamo anche che stare fermi ora vuol dire perdere (o quasi) la possibilità di lottare domani. La riforma del mercato del lavoro del governo Renzi – ddl Poletti e Jobs Act – renderà il lavoro sempre più ricattabile, servile, povero. Contro tutto questo dobbiamo alzare la testa, prendere parola, resistere.
Il 14 novembre sciopereremo e invitiamo a farlo in tante forme per 24 ore. Sarà uno scio- pero del lavoro dipendente e del lavoro precario, di quello autonomo e della formazione, sarà uno sciopero metropolitano, meticcio, digitale e dei/dai generi. Il 14 novembre sciopereremo e invitiamo a scioperare:
- Per fermare il Jobs Act, per estendere (e non eliminare) i diritti previsti dallo Statuto dei lavoratori a partire dall’art.18. Per abolire la Legge Poletti, i suoi contratti a tempo determi- nato «acausali» e la liberalizzazione dell’apprendistato.
- Per l’abolizione delle 46 forme contrattuali della legge 30. Contro la truffa e le discrimina- zioni del “Contratto a tutele crescenti”. Per un contratto unico a tutele immediate.
- Per un salario minimo europeo. Non siamo disposti a lavorare al di sotto di 10 euro l’ora.
- Per un reddito di base universale, non condizionato all’accettazione di qualsiasi lavoro e finanziato dalla fiscalità generale. Servono subito 15-20 miliardi contro la truffa del Naspi, per il quale sono previsti 1,6 miliardi di euro, sufficienti per non più di 180.000 persone a fronte del 44% di disoccupazione giovanile.
- Per la redistribuizione ai reali beneficiari (disoccupati, neet ed inoccupati) dei 1.5 miliar- di di cofinanziamento europeo del programma Youth Guarantee.
- Per la retribuzione di tutti i lavori, che siano sotto forma di stage, tirocini, prove, volonta- riato o freejobs. No all’accordo sul lavoro per Expo 2015.
- Per l’estensione del diritto alla malattia e alla maternità ai lavoratori autonomi e contro l’aumento dell’aliquota della gestione separata INPS per i professionisti atipici.
- Per la stabilizzazione delle e dei precari nella scuola, nell’università, negli enti di ricerca, negli enti e nelle istituzione pubbliche.
- Per la gratuità dell’istruzione, contro la ‘Buona Scuola’ di Renzi e l’entrata dei privati nei luoghi della formazione. Per la reale tutela del diritto allo studio, contro gli ulteriori 150 milioni di tagli previsti nel decreto Sblocca Italia.
- Per un rilancio massiccio degli investimenti pubblici in formazione e ricerca, contro la privatizzazione del welfare, delle public utilities e dei beni comuni.
Sono solo i primi punti, molti altri li scriveremo collettivamente in queste settimane che ci separano dallo sciopero sociale generale del #14N. La lotta sarà lunga e non basterà uno sciopero, ma non siamo più disposti a vivere e lavorare senza diritti, non ci stancheremo di lottare.
#NONINMIONOME #SCIOPEROSOCIALE
Leggi la Declaration #01 su Naspi e Jobs Act
Leggi la Declaration #02 su Garanzia Giovani
Prossimo appuntamento del Laboratorio per lo sciopero sociale – Roma 29.10 ore 18:30 presso L.O.A. Acrobax, via della Vasca Navale 6
2 novembre, ore 10:30 presso Officine Zero (via Partini 20 – Casal Bertone | Roma), assemblea nazionale dei Laboratori territoriali dello sciopero sociale