Prendi un’azienda, spolpala; aprine altre altrove, magari cambiando nome. Quando il fallimento è imminente, fai finta di nulla. Quando il fallimento arriva, svignatela. Una storia (maledettamente) italiana. Succede a Roma, in piazza Pio XI, a due passi dal Vaticano. Si tratta di un McDonald’s, quello gestito dalla Dave S.r.l.; tante vetrine, una storia lunga alle spalle. Si tratta di trenta tra lavoratrici e lavoratori che finiscono in strada. Donne e uomini, italiani e migranti, famiglie e giovanissimi: fotografia di gruppo di chi, dall’oggi al domani, ha perso lavoro e soldi.
Ma nessuno di loro ha perso la dignità, con essa il coraggio di battersi. Così, stamattina, tutte e tutti davanti al negozio sbarrato: volantini, striscioni, megafono; voglia di raccontare al quartiere, ai clienti di un tempo, ai giornalisti accorsi, la verità di quanto accaduto negli ultimi mesi. Semplice e determinata la richiesta di giustizia: intervenga McDonald’s, ricollocando lavoratrici e lavoratori in altri punti vendita. Il meccanismo dell’appalto – insiste la mobilitazione – non può essere utilizzato per garantire affari ai gestori e imporre disgrazie ai dipendenti.
Una mattinata di solidarietà, di denuncia, di comunicazione. In attesa di un confronto diretto con McDonald’s, alla ricerca di una soluzione tempestiva che restituisca lavoro, diritti e serenità a chi, da aprile, nel giro di un attimo ha perso tutto. Stesso contratto, stesse condizioni salariali, tutte e tutti ricollocati: coesi e sostenuti dalle Camere del Lavoro Autonomo e Precario, i dipendenti hanno presentato rivendicazioni e motivi della mobilitazione. Un primo momento al quale, in assenza di risposte concrete, ne seguiranno di nuovi. Stay tuned…
Vedi il VIDEO a cura di Luca Cafagna
Rassegna stampa:
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A seguire il volantino distribuito stamattina: