Il lavoro nel mondo spettacolo si presenta estremamente frammentato e complesso. Parliamo di un settore caratterizzato da situazioni di profonda precarietà, assenza di tutele e bassissimi tassi di sindacalizzazione, dove la pratica del differire al “prossimo futuro” il pagamento delle spettanze è divenuta ormai la norma. Ne sanno qualcosa attori, attrici e maestranze che hanno prestato il loro lavoro per la realizzazione del film Red Land (Rosso Istria): a pochi giorni dall’uscita nelle sale italiane, divers* di loro vantano ancora dei crediti nei confronti della casa di produzione, Venicefilm srl.
Alcuni mesi fa nove membri della troupe, armati di coraggio e determinazione, hanno deciso di organizzarsi per far valere i propri diritti. Grazie all’azione legale e alle diverse iniziative di “pressione” messe in campo con il supporto delle Camere del Lavoro Autonomo e Precario, sono riusciti a ottenere le spettanze dovute, corrispondenti a diverse migliaia di euro.
Questa vertenza è terminata con una vittoria, ma di certo l’impegno delle CLAP non si esaurisce qui. La condizione di iper-ricattabilità e sfruttamento che colpisce il lavoro culturale in genere e, nello specifico, quello del cinema e dell’audiovisivo, non è più tollerabile. Si tratta di un ambito, come abbiamo potuto verificare nel corso del “vivace” contenzioso nei confronti di Venicefilm srl, dove non solo le maestranze, ma anche attori e attrici sono probabilmente i meno tutelati, e difficilmente riescono a raggiungere con il loro lavoro un reddito dignitoso. Si tratta, lo ribadiamo con chiarezza, di un contesto dove la morosità delle case di produzione e distribuzione rappresenta la principale formula “produttiva”. Insomma, uno spaccato del mondo del lavoro contemporaneo fra i più sottopagati, dove è comune il ricorso al lavoro gratuito.
L’iper-ricattabilità espone i lavoratori e le lavoratrici a una fortissima frammentazione, competizione e a logiche di auto-sfruttamento, là dove esigere le proprie spettanze e alcuni diritti basilari potrebbe tradursi in una espulsione dal settore. Per tale ragione, solo un intervento collettivo, di natura politico-sindacale come quello portato avanti dalle CLAP insieme agli attori, attrici e maestranze nei confronti di Venicefilm srl, può spezzare la catena del ricatto e dello sfruttamento. Un intervento capace di costruire un corpo politico solido e capace di esigere i propri diritti. Capace di vincere una battaglia contro un padrone arrogante, e troppo spesso impunito.
Le Camere del Lavoro Autonomo e Precario sono pronte a fare la loro parte: tutto questo è solo l’inizio!
Un torto fatto a uno è un torto fatto a tutti!