Con la presente le scriventi OO.SS. vogliono portare all’attenzione del Presidente del Consiglio dei Ministri e dei Ministri competenti l’inefficacia delle disposizioni previste del Decreto Legge del 13 Marzo 2021 numero 30, in riferimento alla possibilità di fruire di congedi indennizzati al 50% della retribuzione per figli minori di 14 anni e di congedi non retribuiti per figli tra i 14 e i 16 anni solo come misura alternativa allo Smart Working.
Ci sembra evidente che ritenere lo Smart Working la misura principale di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro sia del tutto improprio e totalmente non rispondente alle difficoltà che lavoratrici e lavoratori stanno incontrando nella difficile fase che prevede l’inasprimento di misure volte al contenimento del contagio da COVID-19. Lo Smart Working è, a tutti gli effetti, una prestazione lavorativa, e in nessun modo può essere ritenuto uno strumento valido a conciliare tempi di vita e di lavoro in alternativa ai congedi parentali per COVID-19
Inoltre, indennizzare solo al 50% i congedi e limitare a pochissime categorie l’accesso al “bonus baby-sitting” configura un ulteriore danno a tutte quelle figure del lavoro che già stanno pagando un prezzo altissimo a causa dell’emergenza sanitaria ed economica che il paese attraversa ormai da oltre un anno.
Infine, le misure previste dal Decreto Legge del 13 Marzo 2021 non si pongono l’obiettivo di correggere lo storico squilibrio di genere nella distribuzione dei carichi di cura e il gap salariale, non prevedendo incentivi per padri che decidono di usufruire degli strumenti di conciliazione.
Siamo quindi a richiedere con urgenza una modifica normativa di questi provvedimenti, che preveda
Contestualmente si richiede l’apertura, non più rimandabile, di un tavolo di confronto a tutto campo sui numerosi aspetti del lavoro agile, definendone ambiti, obbiettivi e modalità , riconoscendone a tutti gli effetti la natura di prestazione lavorativa dipendente, al fine anche di evitare confusioni e improprie commistioni con gli istituti e gli strumenti propri delle politiche di conciliazione tra vita privata e lavoro.