Tra pochi giorni alle camere inizierà la (rapida) discussione e la votazione della legge di bilancio: niente di nuovo rispetto a quanto visto fin dai primi giorni del governo Draghi, dal dibattito sul PNNR a una riforma fiscale regressiva, passando per una riforma restrittiva del reddito di cittadinanza e la scomparsa del salario minimo dai tavoli negoziali. Un impianto generale che punta allo smantellamento del welfare e a un ulteriore spostamento della ricchezza verso l’alto, in una fase in cui la pandemia sembra accelerare nuovamente e l’occupazione cresce solo attraverso contratti stagionali e precari.
Sullo sfondo resta l’immobilismo nei settori sui quali bisognerebbe immediatamente investire: salute, con il sistema sanitario che subisce un ulteriore colpo attraverso il taglio dell’IRAP, scuola, agitata come tema centrale all’inizio della pandemia e abbandonata nelle condizioni evidenziate dalle mobilitazioni e dalle occupazioni studentesche di queste settimane, giustizia ambientale e climatica, trasporti.
Per queste ragioni il 4 dicembre rappresenta un’occasione di costruzione di uno spazio ed un percorso pubblici in grado di mettere al centro le rivendicazioni che hanno attraversato le ampie piazze del sindacalismo di base, studentesche, ecologiste, femministe e transfemministe degli ultimi mesi.
Questi gli appuntamenti da cui partiranno i cortei dislocati su tutto il territorio nazionale: