Egregio Ministro,
il 30 aprile sono scaduti i contratti di 1.883 navigator e di 73 collaboratrici e collaboratori di ANPAL Servizi. In extremis, il 27 aprile, è stata da Lei individuata una soluzione temporanea per i navigator, attraverso una ricontrattualizzazione di pochi mesi con ANPAL Servizi. Ci auguriamo che questa decisione porti ad una soluzione definitiva.
Al contrario, dopo numerose sollecitazioni nei tavoli negoziali degli ultimi mesi, l’azienda soltanto nel tardo pomeriggio del 30 aprile – ultimo giorno di contratto – ha formalizzato alle scriventi e ai 73 collaboratori la volontà di non assicurare la loro permanenza al lavoro, producendo una grave lesione delle dignità delle lavoratrici e dei lavoratori e una scorretta gestione delle relazioni industriali. Una condotta inaccettabile, dal momento che si tratta dell’agenzia delle politiche attive in house del Ministero del Lavoro. Il primo maggio, di fatto, per questi lavoratori è stato il primo giorno di disoccupazione. Avendo apprezzato le Sue parole espresse nella sede del Quirinale, dove ha affermato che «il primo maggio è il simbolo, con valore mondiale, di una storia che ha visto l’affermazione della dignità del lavoro, come base del progresso e del benessere delle persone», siamo sicuri che questa riflessione non potrà non valere anche per la società in house del suo stesso Ministero.
Quello di ANPAL Servizi, al momento, ci appare come un atto irresponsabile, che condanna alla disoccupazione la gran parte di questo bacino di precari, peraltro in un contesto segnato da una gravissima incertezza occupazionale dovuta all’intreccio tra gli effetti della crisi pandemica e il forte rallentamento dell’economia causato dalla guerra ucraina.
Una decisione doppiamente sbagliata poiché si configura, anche, come un trattamento discriminatorio nei confronti di lavoratrici e lavoratori accomunati dallo stesso datore di lavoro, da una comune tipologia contrattuale e dalle medesime scadenze dei navigator. Inoltre, come se non bastasse, si tratta di operatrici e operatori in possesso di importanti competenze ed una lunga esperienza – anche ventennale – nel sistema delle politiche attive del lavoro, le cui attività sono ampiamente contemplate all’interno del Piano Esecutivo 2022 di ANPAL Servizi attualmente in corso; non sussistendo, di conseguenza, neppure problemi di carattere finanziario tali da impedire soluzioni positive. Si tratta prevalentemente di donne, incluse lavoratrici in maternità e lavoratori over 50, target che pagano ciclicamente il prezzo maggiore delle crisi economiche, compresi i processi di transizione in corso.
Allo stato attuale ANPAL Servizi si è dotata del suddetto “Piano ponte” verso il nuovo ciclo di programmazione comunitaria, allo scopo di assicurare il supporto necessario anche nell’ambito del Programma GOL. Se però si considerano i dipendenti di ANPAL Servizi che hanno scelto di passare alle Regioni, a seguito del superamento dei concorsi pubblici, e le collaboratrici e i collaboratori a cui non è stata trovata una soluzione contrattuale, di fatto emerge un sottodimensionamento di personale, al momento inadeguato al raggiungimento degli obiettivi prefissati.
Considerati i rilevanti investimenti e le nuove funzioni istituzionali che ANPAL Servizi dovrà svolgere nel quadro del PNRR e della riforma del sistema delle politiche attive, è pertanto necessario trovare una soluzione immediata per le collaboratrici e i collaboratori, nel quadro più ampio della definizione di un nuovo processo di assunzione a tempo indeterminato che superi definitivamente la precarietà nell’agenzia.
Per le ragioni appena esposte, Le chiediamo un incontro urgente e confidiamo in un Suo positivo riscontro.
RSA CLAP e RSA FABI