L’azienda il 27 settembre ha tramesso una comunicazione con cui attua le disposizioni della Legge n. 142/2022 riguardanti i lavoratori fragili sia in Lavoro Agile che in Telelavoro, garantendo la possibilità di svolgere la prestazione esclusivamente da remoto fino al 31 dicembre 2022. Si tratta di un risultato positivo che recepisce pienamente le sollecitazioni delle scriventi OO.SS. sul tema della fragilità collegata alle condizioni di salute, mentre siamo costretti a constatare che sul terreno della tutela della genitorialità e della conciliazione vita-lavoro, improntata alla condivisione della responsabilità del lavoro di cura, non ha manifestato la stessa attenzione.
Venerdì 30 settembre si è svolto l’ultimo incontro negoziale nell’ambito del percorso per l’Accordo definitivo sul Lavoro Agile. In quell’occasione su sollecitazione delle scriventi OO.SS. la delegazione trattante ha dichiarato che non intende attuare quanto previsto dall’art. 23-bis della Legge n. 142/2022, che reintroduce il diritto al Lavoro Agile per i dipendenti genitori di figli minori di 14 anni. Si tratta di una decisione in contrasto con l’orientamento iniziale poiché la stessa delegazione aveva espressamente manifestato la volontà di negoziare su questo tema.
Dopo le pressioni delle scriventi OO.SS. come noto la misura è stata già applicata nel mese di luglio, con il riconoscimento dello Smart Working integrale per circa un terzo dei dipendenti che ne avevano i requisiti, dimostrando di fatto la compatibilità di tale modalità di organizzazione del lavoro con le caratteristiche della prestazione. Nell’attuale contesto, invece, l’azienda ritiene che il diritto allo Smart Working sia già garantito dall’Accordo Transitorio sul Lavoro Agile, non sussistendo pertanto la necessità di assicurare ulteriori giornate di Lavoro Agile per questa categoria.
Si tratta di una interpretazione della norma pesantemente restrittiva che non tiene pienamente conto del dibattito giuslavoristico e dell’attuazione che si sta sperimentando nei luoghi di lavoro, dimostrando una scarsa sensibilità del management sul tema. Una situazione paradossale se si considerano le attività che l’agenzia svolge, nell’ambito della parità di genere e della conciliazione vita-lavoro, tematiche trasversali e prioritarie anche nel PNRR e nel Programma GOL.
Constatiamo come la società in house del Ministero del Lavoro non abbia preso minimamente in considerazione neppure la Relazione di dicembre 2021 del Gruppo di studio sul Lavoro Agile, istituito dal Ministro Andrea Orlando, che ha correttamente riconosciuto ai dipendenti genitori di figli pre-adolescenti una specifica situazione di fragilità derivante dalla condizione familiare e sociale.
Così come non è stato pienamente considerato l’orientamento del legislatore, che con D.Lgs. n. 105/2022 ha recepito la Dir. 2019/1158/UE del Parlamento europeo e del Consiglio relativa all’equilibrio tra attività professionale e vita familiare, stabilendo che i datori di lavoro pubblici e privati sono tenuti a riconoscere priorità alle richieste di esecuzione di Lavoro Agile per i dipendenti con figli minori di 12 anni o senza alcun limite di età nel caso di figli disabili.
Anche con tali provvedimenti il legislatore ha indubbiamente inteso rimarcare l’importanza di tutelare la genitorialità e la distribuzione dei carichi di cura.
Chiediamo, pertanto, alla Presidente Cristina Tajani e alla delegazione trattante aziendale di riconoscere il Lavoro Agile integrale per i dipendenti genitori di figli minori di 14 anni e di convocare il Gruppo di Lavoro paritetico previsto dall’art. 44 del CCAL vigente, per affrontare il preoccupante tema del gender gap presente in azienda e approfondire le misure atte a supportare il benessere organizzativo e la tutela della genitorialità in ottica di condivisione dei carichi di cura.
CLAP e RSA FABI