ANPAL Servizi

ANPAL Servizi | Verso la riorganizzazione

28 June 2023

Martedì 27 giugno, la Delegazione trattante di ANPAL Servizi ha presentato la proposta di riorganizzazione aziendale alla RSA CLAP. Una prima interlocuzione su un tema decisivo per il futuro dell’Agenzia, della sua comunità professionale, delle politiche attive del lavoro. Assente il Presidente e Amministratore Delegato Massimo Temussi. A seguire il Comunicato stampa della RSA CLAP (28.06.2023).

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Ieri pomeriggio si è svolto l’incontro con l’azienda nel corso del quale è stata presentata la proposta della nuova riorganizzazione aziendale. Eravamo convinti di incontrare il Presidente e Amministratore Delegato Massimo Temussi, vista la richiesta di incontro urgente trasmessa dalla scrivente O.S. il 7 giugno e considerato l’incontro che lo stesso ha presenziato poche ore prima con le RSA confederali. Così non è stato poiché siamo stati ricevuti esclusivamente dalla delegazione trattante aziendale.

Abbiamo immediatamente sottolineato l’asimmetria informativa causata dalla disomogenea gestione dei due tavoli negoziali, un comportamento che laddove perpetuato rischia di squalificare e svalutare una parte consistente della comunità professionale che la nostra sigla rappresenta. In giornata saremo costretti a formalizzare una nuova richiesta di incontro al Presidente, auspicando la Sua sincera disponibilità al confronto costruttivo, vista la delicata fase di transizione che l’azienda sta attraversando.

Nel corso dell’incontro, siamo stati informati che la proposta di riorganizzazione è stata presentata e approvata il 19 giugno dal CdA di ANPAL Servizi e sarà eventualmente perfezionata dal MLPS. L’incontro è stato la prima occasione per affrontare una parte dei processi che vedono coinvolta ANPAL Servizi in questa fase, che vanno dalla recente riforma della governance delle politiche attive alla riorganizzazione interna dell’Agenzia.

In un contesto segnato da forti squilibri nel mercato del lavoro, dall’aumento di fenomeni di precarietà e di povertà, compreso lo sviluppo di nuove possibili crisi aziendali e di filiera, come conseguenza delle nuove politiche monetarie europee, delle politiche economiche nazionali e della guerra, non abbiamo dubbi che servisse riorganizzare la governance delle politiche attive, superando le inefficienze registrate negli ultimi anni, più volte da noi denunciate. In questo quadro il decreto-legge n. 75 del 22 giugno 2023, che attribuisce alla nascente agenzia Sviluppo Lavoro Italia un nuovo ruolo, prova formalmente a superare la debolezza strategica di ANPAL Servizi, segnando una parziale novità, i cui effetti, tuttavia, potranno essere valutati solo nei prossimi mesi con la completa attuazione della norma.

In questo nuovo contesto istituzionale si inserisce il processo di riorganizzazione aziendale. Abbiamo appreso che tale processo sembrerebbe puntare ad una ristrutturazione della catena del valore aziendale basata sulla costituzione di cinque processi primari e altrettanti processi di supporto. Per quanto concerne i processi primari, che rappresenterebbero il nuovo core business aziendale, si tratta della riarticolazione di alcune attività di assistenza tecnica su cui esiste già un consolidato know how aziendale con l’aggiunta di nuovi ambiti di intervento. Sembrerebbe emergere la volontà di superare i limiti legati alla forte frammentazione tra centro e territorio che hanno caratterizzato la gestione aziendale a partire dall’ultima organizzazione avviata nel 2019 dal Presidente Parisi, su cui più volte abbiamo espresso le nostre critiche. Non possiamo evitare di evidenziare il rischio che la frammentazione si riproduca altrove, qualora i cinque processi primari agiscano come centri separati di intervento in assenza di una corretta integrazione, così come già accaduto nelle precedenti riorganizzazioni. Un aspetto che abbiamo già sottolineato nel corso dell’incontro.

L’azienda ci ha informato che, sulla scorta dell’aggiornamento dei CV, predisporrà un ampio job posting interno a cui dovranno partecipare dirigenti, quadri e operatori. Non è ancora stato deciso se il processo sarà esternalizzato o gestito internamente all’azienda. Inoltre, sarà attivato un gruppo di lavoro aziendale sulle famiglie professionali che avrà lo scopo di formalizzare, nel breve periodo, una proposta di modifica che sarà discussa con le OO.SS., viste le ricadute che avrà sull’organizzazione del lavoro e sugli istituti del CCAL.

Riteniamo che un processo di job posting aperto a tutta la comunità professionale coinvolga aspetti particolarmente delicati che riguardano i percorsi di carriera delle lavoratrici e dei lavoratori e dunque inevitabilmente ha una rilevanza sindacale e giuridica di primo piano. Un processo che dovrà avere caratteristiche di completa trasparenza, valorizzando le competenze e le biografie professionali delle/dei dipendenti, superando l’opacità con cui sono stati gestiti fin ora i piani di sviluppo del personale e le progressioni di carriera.

Al momento, da quanto ci è stato riferito nel corso dell’incontro, il processo di riorganizzazione è ancora irto di incertezze sia riguardo alle tempistiche che alle modalità operative. Ci auguriamo pertanto che, diversamente da quanto fatto fin ora, l’azienda introduca un metodo di lavoro improntato alla reale consultazione e partecipazione con le lavoratrici e i lavoratori, comprese le OO.SS.. Pur considerando che la riorganizzazione sia una prerogativa aziendale, non devono esser sottovalutati gli impatti che questa avrà sull’organizzazione del lavoro e sugli ambiti della contrattazione collettiva.

In questi ultimi anni in più occasioni abbiamo chiesto l’avvio di una riorganizzazione aziendale, perché troppo evidenti sono stati i segnali di stasi e indebolimento del ruolo istituzionale dell’Agenzia, che hanno minacciato lo sviluppo della knowledge della comunità professionale. Nonostante le ultime novità, crediamo che manchino ancora molti elementi al fine di esprimere un giudizio su quanto stiamo registrando. In primo luogo, fondamentale sarà comprendere: quale sarà la funzione strategica dell’Agenzia? Quale contributo dovrà dare alle trasformazioni in atto nel mercato del lavoro? Quale valore pubblico e sociale intende produrre con le sue attività? In quali tempi intende realizzarlo? Con quante e quali risorse finanziarie e umane? Alla luce di queste prime domande crediamo che le poche slide che ci sono state presentate non bastino a definire il futuro dell’Agenzia. Un’Agenzia nazionale che vuole essere il driver delle politiche attive dovrebbe avere il dovere di produrre un “Piano strategico pluriennale” capace di mettere a sistema le trasformazioni in corso, innovando i processi di lavoro anche con investimenti in tecnologia, valorizzando e rafforzando le competenze con percorsi formativi qualificanti, programmando il proprio sentiero di crescita e di sviluppo delle attività.

Nella fase conclusiva dell’incontro abbiamo sollecitato la delegazione trattante sui diversi ambiti negoziali che attendono risposte da diversi mesi, dalla piena attuazione dell’Accordo sul Lavoro Agile al rinnovo del CCAL. Per affrontare queste priorità l’azienda ci convocherà la prossima settimana. Visto l’emendamento che proroga il diritto al Lavoro Agile per le lavoratrici e i lavoratori fragili, l’azienda ci ha rassicurato che attuerà tempestivamente quanto disposto dal Decreto Lavoro, attualmente in fase di conversione in legge.

RSA CLAP