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L’approvazione del Jobs Act, con la liberalizzazione selvaggia dei contratti a termine e l’abolizione dell’articolo 18, ha definitivamente eroso le poche tutele di cui lavoratrici e lavoratori potevano godere.
In questo scenario, la precarietà non è più un doloroso passaggio riservato ai giovani, ma rappresenta piuttosto la dimensione che caratterizza in maniera pervasiva tutte le figure del mercato del lavoro contemporaneo. Una condizione, totalizzante e senza fine, che esonda la dimensione del lavoro e invade ogni sfera della vita.
Nel corso del pomeriggio di mercoledì 21 Dicembre, a Padova le Camere del Lavoro Autonomo e Precario hanno animato una nuova iniziativa nell’ambito della campagna nazionale #StopVoucher, che nel corso dell’autunno ha attraversato le strade e le piazze di Roma e Napoli per denunciare il crescente abuso dei cosiddetti “buoni lavoro” da parte dei datori di lavoro.
Il 21 ottobre, all’interno della giornata di sciopero generale metropolitano che ha visto la mobilitazione di centinaia di migliaia di lavoratori in tutta Italia, a Padova abbiamo convocato un presidio rumoroso sotto l’Inps per denunciare le drammatiche conseguenze che l’utilizzo dei voucher sta producendo nella vita di milioni di persone costrette ad accettare questa vergognosa forma di rapporto lavorativo. Durante quella giornata, oltre a denunciare le dinamiche di iper-sfruttamento e l’impossibilità di accedere a qualsiasi forma di diritto sociale o di sostegno al reddito per questi lavoratori, abbiamo chiesto e ottenuto di essere ricevuti dal direttore provinciale dell’INPS di Padova.
Negli ultimi anni, e in particolar modo a seguito dell’approvazione del Jobs Act, abbiamo osservato la costante riduzione dei diritti sul lavoro, una recrudescenza delle forme di precarietà, erosione dei diritti e scarse tutele, che si accompagnano ad un radicale smantellamento del welfare. In questo scenario, le prestazioni di lavoro accessorio – formalmente “coperte” dai cosiddetti “buoni lavoro” o “voucher” – hanno subito una crescita esponenziale.
I voucher vengono introdotti nel 2003 per il solo settore agrario, rimanendo inapplicati fino al 2008. La Legge Fornero del 2012, seguita dal Jobs Act nel 2015, estende i buoni lavoro a tutti i settori produttivi. I voucher hanno un valore nominale di 10 euro, di cui in tasca ai lavoratori ne vanno 7,50. Il resto è infatti composto da: 1,30 euro che vanno alla gestione separata INPS (pensione), 0,70 euro per l’INAIL (assicurazione) e 0,50 euro di spese di gestione. >> Read more