Di concerto con lavoratrici e lavoratori proprie/i iscritte/i, le Camere del Lavoro Autonomo e Precario si mobilitano e manifesteranno per l’immediato rinnovo del contratto collettivo nazionale della Sanità privata, fermo da oltre dieci anni, e per il recupero degli arretrati nel Lazio mai pagati. Ciò, affinché siano eliminate le disparità (dei diritti e retributive) tra pubblico e privato, cancellata la precarietà, siano estese le piante organiche, da troppo tempo insufficienti, e sia garantito, per tutte/i, il diritto alla formazione.
Comunicato stampa – Roma 19.01.2018
:: Dopo un anno di lotte, il Tribunale di Roma rende giustizia alle tre lavoratrici, finte partite Iva. Una vittoria importante contro la precarietà ::
Quasi vent’anni di lavoro senza tutele. Fisioterapiste, finte partite Iva: paghe bassissime, incertezza, niente ferie né malattia. Eppure, nella sostanza, lavoratrici subordinate: orari e turni fissati dall’azienda, prestazione lavorativa interamente comandata dall’azienda. Così a Nemi, nella Casa di Cura “Villa delle Querce”, proprietà POLIGEST S.p.a. Così in tante, troppe strutture sanitarie private accreditate.
Comunicato stampa – Roma 11 novembre ::
Sciopero riuscito, strappato incontro col Ministero alla Salute!
La mobilitazione va avanti: contro la precarietà e per i diritti di chi lavora; per il Diritto alla Salute di tutti i cittadini.
Quella di ieri è stata una importante giornata di lotta e di partecipazione. Uno Sciopero riuscito, che ha visto protagonisti lavoratrici e lavoratori di settori diversi (Sanità, Scuola, Trasporti, Logistica, Servizi, ecc.), ma accomunati dalla stessa esigenza: riconquistare la dignità del lavoro, combattere la precarietà, la disuguaglianza salariale e contrattuale.
Roma 8 novembre 2017 – Comunicato stampa
:: Sciopero generale e sociale del 10 novembre
:: Le Camere del Lavoro Autonomo e Precario in piazza contro la precarietà, con lavoratrici e lavoratori della Sanità
I tagli alla Sanità (oltre 11,5 miliardi di euro in meno per gli anni 2015-2018), che si sommano ai tanti già effettuati degli ultimi anni (dal 2008: 45 mila posti letto in meno, la riduzione del 50% dei servizi territoriali, ecc.), incidono pesantemente sull’assistenza e sui diritti dei cittadini (in 12 milioni rinunciano alle cure, perché non possono permettersele!). E, nello stesso tempo, impongono duri processi di precarizzazione del lavoro, tra esternalizzazioni a mezzo di Cooperative, finte partite Iva, appalti e privato accreditato. Le carenze strutturali di organico, e la conseguente turnazione insostenibile, si accompagnano all’estensione smisurata del lavoro senza diritti, sotto-retribuito, ricattato. Nella Sanità pubblica come in quella privata.
:: Care cittadine, cari cittadini,
:: Care e cari pazienti,
:: Care colleghe e cari colleghi,
:: venerdì 10 novembre ci sarà un importante Sciopero generale, indetto dai sindacati di base (COBAS, USB, UniCobas) e al quale hanno aderito movimenti e nuovi esperimenti di sindacalismo sociale (CLAP). Sciopereranno lavoratrici e lavoratori della Pubblica Amministrazione e del settore Privato, della Scuola e dei Trasporti, dei Servizi e dell’Industria. Sciopereremo anche noi, lavoratrici e lavoratori dipendenti e precari della Sanità Pubblica e di quella Privata.
Verso lo Sciopero generale e sociale del 10 novembre
:: Giovedì 2 novembre, ore 17 presso via dei Reti 35 (San Lorenzo) Aula A
:: Con la “Relazione sulla gestione Finanziaria delle Regioni, esercizio 2015” la Corte dei Conti ha quantificato con precisione i tagli alla Sanità: una riduzione di 10,5 miliardi di euro del finanziamento del Servizio sanitario nazionale, rispetto ai livelli programmati. Ai 10,5 miliardi vanno aggiunti ulteriori riduzioni pari a 423 mln di euro per il 2017 e 604 mln di euro per il 2018, a causa del mancato contributo agli obiettivi di finanza pubblica da parte delle Regioni e Provincie autonome. Ricapitolando, quindi, oltre 11,5 miliardi di euro di riduzione del finanziamento del Ssn per gli anni 2015-2018, e un Fondo sanitario nazionale che si attesta nel 2018 a 113,396 miliardi anziché a 114 mld, come previsto dalla Legge di Bilancio 2017. L’Italia è quattordicesima in Europa, l’ultima nel G7.
Verso lo Sciopero generale e sociale del 10 novembre ::
Giovedì 2 novembre, ore 17 presso via dei Reti 35 (San Lorenzo) Aula A ::
Con il Decreto firmato dal Presidente Zingaretti lo scorso 5 ottobre, un’altra novità normativa importante si afferma nella Regione Lazio: le strutture sanitarie private, che richiedono l’accreditamento o già accreditate, dovranno assumere con contratti a tempo indeterminato buona parte del loro personale. Più precisamente, le strutture private già accreditate dovranno stabilizzare il 75% del personale in servizio entro il 30 novembre 2017, l’80% entro il 31 dicembre del 2018. Un passo importante, che risponde a una delle rivendicazioni che presentammo alla Cabina di Regia SSR l’8 marzo scorso, durante lo Sciopero globale delle donne, e poi a seguire nella grande assemblea del 14 giugno. È noto, infatti, come nelle strutture private in convenzione si faccia abuso di finte partite Iva, imponendo disparità retributive e assenza di tutele per una fetta consistente delle lavoratrici e dei lavoratori. E, chi alza la testa (vedi “Villa delle Querce”), viene licenziato.